I colori del Natale


Questa settimana, invece del #lunedìacolori, c'è il martedì. E che martedì!
L'8 dicembre è tradizionalmente deputato a decorare la casa per Natale, quindi perché non dedicare una puntata ai colori delle feste invernali? Perché, anche se giustamente ognuno usa gli addobbi che preferisce, scegliendoli tra tutti i colori dell'arcobaleno, ci sono alcune tonalità che "fanno Natale", in qualsiasi momento dell'anno le si guardi, specie se abbinate insieme. Si tratta del rosso, il bianco e il verde (trittico patriottico!), l'oro e l'argento. Vediamoli insieme, nel dettaglio.


Il ROSSO è l'energico colore della vita, che evochi il sangue o il fuoco. In moltissime culture è una tinta apotropaica, un amuleto fatto pigmento ed è associato alle celebrazioni in senso lato. Per esempio, si usa anche nelle feste di primavera, dalla Pasqua ortodossa al Calendimaggio (in associazione con il bianco, proprio come a Natale).

Lupus in fabula, il BIANCO è il colore della luce e della purezza ma anche della della trasformazione, del passaggio da uno stato terreno a uno più "alto". L'abbinamento col rosso, oltre a essere molto efficace, crea un dualismo di passione e distacco, energia e quiete, materia e astrazione, fuoco e ghiaccio. In modo più immediato, il bianco evoca la neve, immancabile nell'immaginario invernale.

Il VERDE è anch'esso un colore della vita, intesa come natura e in particolare come vegetazione, da quella che non cede al gelo (i sempreverdi), a quella che in inverno sembra morire, per poi rifiorire in primavera. In questo senso, il verde esprime il suo significato di speranza.

L'ORO e l'ARGENTO, prima di essere dei pigmenti, sono minerali di alto valore materiale e spirituale, perciò simboli e auguri di prosperità. Inoltre riflettono la luce e sono associati agli astri: sole, luna e stelle, non ultima la stella cometa del presepe. Sono evocati, come colori, rispettivamente dal giallo (il giallo oro, non a caso) e dal bianco.

Come mai tutto questo simbolismo legato alla luce e alla vita? Pensiamo alle radici più ancestrali del Natale, alle feste primordiali che si celebravano attorno al Solstizio d'Inverno. Nella stagione fredda, in tempi antichi, la sopravvivenza era davvero dura e niente affatto garantita, a meno di non avere delle buone scorte di cibo e di stoffe o pelli per coprirsi. Come oggi, il sole brillava per poche o pochissime ore al giorno, la vegetazione era per lo più a riposo, il terreno indurito dal gelo, inondato dalla pioggia o coperto di neve. Allora, però, questo significava affrontare tutti, ogni giorno e ogni notte, il buio, il gelo e i morsi della fame.

Non stupisce che ogni cultura, a suo modo, celebrasse riti per propiziare il ritorno del sole, della luce e della bella stagione, quella durante la quale era più difficile ammalarsi o deperire. Su queste antichissime celebrazioni si sono via via innestate leggende molto diverse e simboli più complessi, dai Saturnalia romani (che sono anche all'origine del Carnevale, altra festa invernale) al Natale cristiano. Tutte hanno come nucleo l'augurio del ritorno della luce e della vita.


Il posto d'onore, tra le decorazioni di questo periodo, lo ha l'albero di Natale. Di origine germanica, ha come illustre antenato Yggdrasill, l'albero cosmico fonte della vita, asse e collegamento tra i mondi sotterreaneo, terrestre e celeste. Gli alberi sempreverdi, in particolare le alte conifere, erano considerati magici, perché non perdevano né foglie, né colore. E, come talismani di speranza, i loro rami e le loro cime furono portati nelle case, costituendo assieme a lanterne e candele le basi degli addobbi che ancora oggi utilizziamo.

Nel corso dei secoli, gli alberi cosmici sono diventati i medievali "alberi del Paradiso" o "di Adamo ed Eva", addobbati con nastri, luci, oggetti colorati e soprattutto frutta e dolci, a rappresentare l'abbondanza. Dalle regioni del Reno e del Baltico si sono diffusi, durante il XIX secolo, in tutta Europa e poi in America. Oggi, gli alberi di Natale svettano luccicanti nelle piazze e in moltissime case, dove spesso convivono in perfetta armonia con il presepe, tradizione iniziata da Francesco d'Assisi.


Spero che questo piccolo viaggio nel tempo ti abbia fatto apprezzare ancora di più le decorazioni. Tu di che colore le preferisci? Farai l'albero, il presepe o entrambi? In ogni caso, ti auguro di divertirti nell'addobbare, per me è la parte migliore delle feste!
Se ti va, lasciami un commento e condividi il post. Ci rivediamo la settimana prossima, a esplorare il colore del mese. A presto!

Nessun commento:

Posta un commento