Lunedì a colori - Il nero, 1 di 3


Bentornati al #lunedìacolori! Dopo il rosso, l'arancione, il rosso-arancio, il giallo, il verde, il blu, il blu-verde, il viola, il bianco, l'oro e l'argento, quale sarà il colore di gennaio, quello scelto per partire con slancio e ottimismo, dopo un anno molto duro, verso i prossimi mesi? Il NERO.
Ti vedo, eh, fare le corna e grattarti in luoghi riservati! Il nero ha questa particolarità: moltissimi lo scelgono in modo quasi esclusivo per vestirsi ma quasi nessuno lo associa istintivamente a sensazioni positive. Masochismo diffuso? Ci sarà modo di capire i vari perché del suo successo...


Intanto, per spiegare la mia scelta come colore del mese, mi baso sul fatto che pochi colori possono essere legati all’inizio di qualcosa - in questo caso, un nuovo anno - come il nero. Nella maggior parte dei miti, il buio è antecedente a tutto, in particolare alla luce.
Nella Teogonia di Esiodo, Erebo, il dio delle tenebre, e Nyx, la dea della notte, nascono da Chaos, lo spazio, e danno a loro volta vita a Etere e Hemera, la luce e il giorno. Nella Bibbia, Dio crea il cielo e la terra nel buio, e solo dopo dice: «Sia la luce!». Guardando al mondo naturale, è nel buio della terra che germogliano i semi. Così, secondo gli Egizi, il nero era segno di rinascita e vita eterna. Per scendere a una citazione più pop: «All’inizio, è sempre buio», dice l’Infanta Imperatrice a Bastian, dopo la distruzione di Fantàsia nella Storia Infinita.

Immagine dal Trono di Spade. Come i Guardiani della Notte, siamo
qui per “prendere il NERO”… ma in comoda di pillola settimanale!

Il nero quindi è l’oscurità ma anche il principio della creazione: l’Opera al Nero è la prima fase della trasformazione alchemica, quella durante la quale la materia marcisce per liberarsi di ogni zavorra inutile. Opposto al bianco, insieme sono gli estremi del chiaroscuro; Leonardo da Vinci sosteneva che il nero fosse la negazione del colore, così come il buio è la negazione della luce.
Il nero rappresenta anche l’elemento Terra ed è il solo colore a simboleggiare il tempo. Insieme al rosso, è il colore del I Chakra; in astrologia è attribuito al Capricorno, segno del Solstizio d’Inverno (il giorno più buio dell’anno) governato dal severo Saturno (dio del tempo) e allo Scorpione, il segno che simboleggia la morte e la rinascita. Affascinante, vero? Il fascino in effetti è un’altra caratteristica del nero!

Come caratterizzare il drago più insidioso in Dragon Trainer?
Col nero, naturalmente. Ed ecco la Furia Buia!
Che, come spesso accade, non è crudele come sembra.

È innegabile però che, nella nostra cultura, il nero abbia valenze poco piacevoli: le tenebre della notte celano oscure minacce, umane o soprannaturali che siano; una casa buia è il tipico set di un film dell’orrore e l’Uomo Nero è il babau che ci terrorizza da bambini. Per il Cristianesimo, poi, questo è il colore della penitenza e del lutto così, nella fantasia popolare, il nero porta sfortuna. Anche per questi motivi affascina, così come l’ignoto ci spaventa e ci attrae allo stesso tempo.

Sintesi sottrattiva: mescolando i colori primari (magenta,
giallo e ciano) si ottengono diversi colori ma si sottrae luminosità.
La somma di tutti colori dà il buio, ovvero il nero.

Il mese scorso abbiamo visto come il bianco - o meglio, la luce bianca - sia la somma delle altre frequenze colorate; è ciò che sta alla base della tricromia, la cosiddetta "sintesi additiva", quella cioè in cui si aggiungono luci di colori diversi per ottenere sfumature diverse e infine arrivare al bianco. Se invece parliamo di pigmenti colorati, quindi qualcosa di materico e tangibile, la somma dei diversi colori dà il nero. Questo in teoria, perché in pratica si ottiene un colore scuro, a metà tra marrone e grigio; a riprova di quanto sostenevano gli Impressionisti, ovvero che il nero puro, così come il bianco puro, in natura non esiste e quindi è un non-colore.

Comunque, aggiungendo materia, si toglie luce, perciò questo metodo si chiama "sintesi sottrattiva" ed è alla base della quadricromia (o sistema CMYK, Cyan, Magenta, Yellow, Key black) che si usa nella stampa, in cui ogni sfumatura è ottenuta dalla sovrapposizione di diverse "lastre" di colore. Perché quattro colori, se i primari sono tre? Ai colori primari si aggiunge anche il nero puro per creare più sfumature e soprattutto più ombre e profondità.

Il nero addosso: chic...

Parlando di abbigliamento, il nero è spesso associato allo stile. Sono tre i momenti della storia moderna in cui il nero s’impone in particolar modo: nell’Inghilterra vittoriana è istituzionalizzato dal rigido lutto portato dalla regina Vittoria per quarant’anni, dalla morte del marito Alberto alla sua. In questo periodo, diventano di moda persino le pietre nere, soprattutto il giaietto, leggero e facile da lavorare.
Poi c’è la rivoluzione operata da Coco Chanel negli anni ’20, col suo celebre abitino nero. L’ispirazione era stata la divisa delle istitutrici dell’orfanotrofio in cui era cresciuta, rivisitata in un modello corto dalle linee essenziali, che viene ancora oggi indicato come l’abito adatto a ogni occasione, l’emblema dell’eleganza discreta.
Infine, c’è il nero come ribellione: negli anni ’50, dominati da grigio e colori pastello, i giubbotti di pelle nera (mutuati da quelli degli aviatori) vestono icone come Marlon Brando e James Dean, che uniscono bellezza e talento alla fama di “cattivi ragazzi”; un mix irresistibile. Da allora, il nero torna nell’abbigliamento di moltissime correnti della controcultura e diventa una delle scelte preferite dagli adolescenti, che vivono un tormentato periodo di trasformazione e sono “contro” per definizione.


...o dark? Entrambi!

Ma qui c’è un paradosso. Il nero simboleggia anche l'autorità, l’immobilità, la censura, la prigionia. Con la sua aura chic e rock si è imposto a tal punto che, oggi, è uno dei colori più usati nell’abbigliamento di chiunque, il più facile da trovare nei negozi, quello “che sta bene con tutto” e con il quale “non si sbaglia mai”. È contraddittorio, proprio come gli adolescenti, che vogliono essere diversi (soprattutto dai genitori) ma hanno bisogno di uniformarsi ciecamente al loro gruppo di amici. Da ribellione, insomma, il nero diventa conformismo. Succede!

Che ne dici, ti è piaciuta questa panoramica sul buio?
Se ti va, condividi l'articolo e fammi sapere che rapporto hai col nero in un commento. Il #lunedìacolori torna la prossima settimana, con l'uso del nero nella decorazione d'interni. A presto!

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