Foto di Rudy and Peter Skitterians, da Pixabay |
Campi verdi, giallo ocra e marrone: da un lato l'erba, dall'altro ciò che resta della mietitura, dall'altro ancora i campi brulli che vengono arati per la semina. Giornate ancora calde, sere in cui invece il fresco inizia a farsi sentire. Anche se settembre è annoverato tra i mesi autunnali, in realtà è il mese di fine estate, quello in cui il cielo azzurro e le giornate ancora lunghe illuminano le prime avvisaglie della stagione in arrivo, con i suoi colori dorati e morbidi.
A questo periodo dell'anno è associata la stagione cromatica dell'Autunno Soft Chiaro, per gli amici "ASC". Il suo nome in inglese è Tinted Autumn, cioè "Autunno schiarito", perché è la variante della tavolozza autunnale alleggerita da un tocco di bianco. I colori caldi e ricchi dell'Autunno si fanno più delicati e tiepidi, quindi questa sottostagione rappresenta proprio il passaggio tra le sfumature fresche del cromotipo Estate a quelle calde del cromotipo Autunno; ha la morbidezza di entrambi e una luce soffusa in più.
I colori ideali per chi si armonizza con questa tavolozza sono quelli naturali della terra e della sabbia, il verde delle olive pronte da raccogliere, il verde-azzurro del turchese caldo, il viola pallido delle ultime pervinche, le sfumature tra rosso e rosa del corallo e del salmone e, soprattutto, le tonalità più morbide del giallo, come ad esempio il color crema e il color miele, avvolgenti e dorati.
"Delicatezza" è la parola chiave di questa stagione, prima di tutto per la morbidezza delle sue sfumature e poi anche per la loro luminosità diffusa. Il livello di contrasto che caratterizza l'Autunno Soft Chiaro è medio/basso, quindi all'atto pratico le persone valorizzate da questa tavolozza risultano in armonia con accostamenti di colori della stessa intensità oppure tono su tono. La temperatura della palette è neutro-calda (ovvero prevalgono le sfumature calde, ma non eccessivamente) e infine il croma, cioè la saturazione, è decisamente basso, perché le tonalità già morbide dell'Autunno risultano schiarite.
I Cavalieri di Rohan, di Ted Nasmith |
Cosa c'entrano in tutto questo le praterie di Rohan?
Rohan, nel Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien, si trova nel cuore della Terra di Mezzo, ed è il regno dei "Signori dei Cavalli". I Rohirrim, il popolo di Rohan, sono infatti famosi come allevatori di cavalli, abili cavalieri e guerrieri intrepidi. A questa gente appartengono re Théoden, suo nipote Éomer e soprattutto la sorella di quest'ultimo, Éowyn, uno dei personaggi più avvincenti e sfaccettati del romanzo. Assieme al loro popolo, entrano in scena nel secondo libro, Le due torri, e accompagnano le vicende della Compagnia dell'Anello fino alla fine.
Éowyn, di Donato Giancola |
I colori di Rohan sono il verde, il bianco e l'oro: infatti, la prima immagine che il lettore ha di questo regno è il mare d'erba; il vessillo di Rohan è un cavallo bianco in campo verde; Éowyn si presenta per la prima volta vestita di bianco e ha lunghi capelli dorati, come la maggioranza dei Rohirrim; infine Meduseld, la dimora del Re di Rohan, è anche chiamato "il Palazzo d'Oro".
Questa miscela di verde ancora rigoglioso, sfumature dorate e tocchi di bianco, insieme all'atmosfera ora tragica, ora eroica e, nel complesso, malinconica delle vicende di Rohan, mi è sembrata in grande armonia con la stagione cromatica dell'Autunno (stagione malinconica per eccellenza) Soft Chiaro. Una palette in apparenza quieta, in cui dominano le tonalità neutre e naturali... eppure ha guizzi di colore inaspettati e una luce delicata ma difficile da estinguere.
Rohirrim, di Gellihana-art, da DeviantArt |
Proprio come Rohan, che all'inizio appare senza speranza, malgrado resista strenuamente agli attacchi - esterni e interni - delle forze del male. Poi, grazie all'intervento di Gandalf, Re Théoden ritrova sé stesso e la propria dignità, il suo popolo la sua guida e sua nipote Éowyn sceglie il proprio grandioso destino. Perciò, lettrice o lettore "ASC", sii felice dei tuoi colori che parlano di terra, erba e luce dorata. E quando avrai bisogno di una carica in più, ricorda questo passaggio del terzo libro, Il ritorno del re:
Udendo quel rumore la figura ricurva del re si rizzò improvvisamente. Egli sembrò di nuovo alto e fiero; alzandosi sulle staffe gridò con voce tonante, più limpida di ogni altra voce mortale udita sino a quel giorno:
Avanti, avanti, Cavalieri di Théoden!
Gesta crudeli vi attendono: fuoco e stragi!
Saran scosse le lance, frantumanti gli scudi,
e rosso il giorno prima dell'alba!
Cavalcate, cavalcate! Cavalcate verso Gondor!
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